viernes, 24 de septiembre de 2010

Barcellona o Milano? Notaio: "Push the botton!"

Pubblico sovrano a voi la scelta!
Con il codice 01 abbiamo Barcellona, città spagnola cosmopolita che non dorme mai, con il codice 02 troviamo invece Milano, capitale della moda italiana e non solo. Quale delle due città vincerà? Per scoprirlo c'è solo un modo: televotare!
Quindi diamo subito il via al televoto con il nostro solito rito: "Notaio, ¡PUSH THE BOTTON!"

Scusate se mi sono un attimo Facchinettizzato, ma questo lo dovevo troppo scrivere.... era da tempo che desideravo dirlo, stava lì, aspettando di uscire, proprio come l'"anima" della Marcuzzi dopo aver mangiato per 2 settimane l'Activia di Danone (ok, diciamo che l'esempio non è dei più felici, ma rende l'idea).

Sì perchè adesso avrei proprio bisogno di Facchinetti e del pubblico sovrano per risolvere questo dilemma. Diciamo che fino a ieri ero straconvinto di lasciare la Spagna alla fine del mio stage, per vari motivi: ero in stage, appunto, e non c'era possibilità di essere inserito all'interno dell'azienda, anche se il lavoro mi piace non è proprio quello che vorrei fare nella vita, Valencia mi sta stretta, vorrei andare a Madrid ma con la crisi che c'è non so come farei a vivere, ecc. ecc. Insomma tutta una serie di pensieri, fatti ed elucubrazioni che mi avevano convinto a prendere l'aereo e tornare in quel di Milano.
Stamattina però arriva la mail inaspettata (proprio come aveva predetto Paolo Fox, che uomo!). La mia capa generale sovrana di tutto l'universo infatti mi chiede che ho intenzione di fare dopo lo stage, studiare? Lavorare? Cazzeggiare? Anche se l'ultima opzione sarebbe il mio sogno, non im sembrava la risposta più corretta da dare, e avevo anche finito i miei "Passaparola", quindi ho risposto: "la seconda che ha detto!" (chi capisce questa citazione lo stimo).
Lei controbatte: un chiamami secco e perentoreo (esiste sta parla?).
La chiamo, mi lancia un'offerta. 6 mesi a lavorare in questa agenzia non più come stagista ma come dipendente, con un STIPENDIO (ok, non è molto, ma non ne avevo mai visto uno vero). Quindi che fare? Stare via per altri 6 mesi con un lavoro sicuro, o tornare nell'incertezza di stage su stage, squattrinato?


Ancora non ho deciso, sicuramente andró a Barcellona per il colloquio, mi faró spiegare bene quello che c'è da fare (perchè mi sa che mi toccano molte operative, e la cosa mi piace un sacco), ma soprattutto guardare il lato economico, perchè i soldi non sono tutto e non fanno la felicità, ma sicuramente con tanti soldi sarei sicuramente più contento :)

lunes, 20 de septiembre de 2010

Venerdì pesce, ma sabato PAELLA!!!

Dato che ormai sono uno Spagnolo adottato, mi manca solo il DNI e poi lo divento a tutti gli effetti, sabato insieme ai miei coinquilini abbiamo preparato una buonissima PAELLA VALENCIANA (quella vera e fatta in casa, mica quella della Buitoni comprata all'Esselunga di Viale Umbria). Ok di solito si mangia in famiglia la domenica a pranzo, ma dato che già sapevamo che sabato sera saremmo usciti "solo per bere qualcosa" (ovvero si sa quando si esce ma non si sa quando si torna) abbiamo deciso di prepararla il sabato e mangiarcela con calma.
Sicuramente chiunque di voi almeno una volta l'ha provata in qualche ristorante spagnolo, o nei peggiori bar di Caracas, ma chi la sa cucinare veramente?

Io sto imparando, perché quando torno in Italia la voglio cucinare almeno una volta a settimana (e poi mi lamento delle maniglie dell'amore). Inizialmente pensavo fosse difficile e la preparazione lunghissima (già mi vedevo la domenica mattina ubriaco a tagliare l'aglio e probabilmente anche un dito), in realtà non è così. Infatti ci vuole più o meno un'oretta, anche se il tempo dipende dalla quantità, da quante cose ci mettete dentro, ecc ecc.
Dato che sono buono, proprio come la paella di ieri, ho deciso di riportare nel mio blog la video ricetta della VERA Paella Valenciana. Dico vera perché questo piatto, tipico di questa città, è nato qui e poi esportato in tutto il resto della Spagna e poi nel mondo ed è fatto con POLLO e CONIGLIO, non come erroneamente pensano tutti, ossia con carne e pesce... Quest'ultima è infatti una variante che in Italia è stata venduta come originale, insomma è un fake... eheh.
Dato che il video è in spagnolo e molti potrebbero trovarlo difficile da capire, ve lo traduco... mamma mia ho già l'acquolina in bocca...





Ingredienti:

  • Riso
  • Coniglio
  • Pollo
  • Garrofòn (che sono fagioli tipici valenciani, che sono come i nostri fagioli bianchi e grandi)
  • Paprika (io non ce la metto)
  • Salsa di pomodoro
  • Fagioli verdi
  • Acqua
  • Sale
  • Un rametto di rosmarino
  • Olio d'oliva

Preparazione:

Riscaldiamo un pò di olio nella Paellera (purtroppo se si vuole fare una buona Paella si deve comprare la pentola adatta, ovvero la Paellera), e intanto che aspettiamo che si scaldi iniziamo a tagliare i fagioli verdi, in questo modo: togliamo le punte e tagliamo i fagioli in diagonale.


Quando l'olio è abbastanza caldo iniziamo a far cuocere i pezzi di pollo con quelli di coniglio (io in realtà oltre all'olio taglio un spicchio di aglio, e lo faccio soffriggere insieme all'olio, prima di aggiungere la carne). Una volta che la carne si è dorata aggiungiamo i fagioli verdi che avevamo tagliato prima e i Garrofòn (i fagioli bianchi). Mescoliamo il tutto e creiamo un buco nel mezzo e ci aggiungiamo 4 cucchiai di salsa di pomodoro e lasciamo che si bruci un po' e in seguito aggiungiamo un cucchiaino di paprika.
Aggiungiamo 1,4 litri di acqua e lasciamo sul fuoco per circa 30 minuti, così che gli ingredienti si cuociano per bene.


Aggiungere un pizzico di sale e 450 gr. di riso, però come lo fanno qui a Valencia, ovvero disegniamo una croce e poi lo ripartiamo per tutta la paellera. Lasciamo cuocere il tutto a fuoco alto per 7 minuti per poi abbassarlo al minimo e lasciare a cuocere il tutto per altri 5 minuti a fuoco basso, aggiungendo un po' di zafferano (io in realtà metto lo zafferano prima di mettere il riso).
Passati i 5 minuti aggiungiamo un rametto di rosmarino, per darle un po' di sapore, e lasciamo cuocere per altri 3 minuti. Dopo di che spegniamo il fuoco e copriamo il tutto con un panno e la facciamo riposare per qualche minuto e dopo di che... beh che dire...


Qué aproveche :)






PS:
Una piccola curiosità su questo piatto.
Il suo nome, Paella, non deriva infatti dal nome dalla pentola (la paellera) con la quale si cucina, ma dal fatto che anticamente erano gli uomini che la cucinavano la domenica mattina per le proprie signore, ovvero "Para Ellas" perché la domenica era il giorno di riposo delle donne di casa che lavoravano tutta la settimana per prendersi cura della casa e della famiglia.

viernes, 17 de septiembre de 2010

The wilderness downtown: il film ionterattivo della tua vita

L'altro giorno, curiosando tra la rete ho trovato questa piccola curiosità su un esperimento grafico molto carino e particolare. Sto parlando di The Wilderness Downtown ovvero un filmato di una pagina web che vi riporta alle emozioni della vostra infanzia (almeno così dicono), ricreando le immagini della via in cui siete nati.
Per poter godere  di questa "esperienza" dovete però utilizzare il nuovo browser di Google, ovvero Google Chrome e io modestamente CE L'HO, quindi l'ho provato.




Una volta caricata la pagina web dovrete solo digitare il nome della via in cui siete cresciuti, cliccare Play sedervi sul vostro comodo divano, magari con un buon Martini bianco, che quello non deve mai mancare nelle vostre mani e nelle vostre dispense, e godetevi il filmato che si verrà a creare. La musica di sottofondo è "We used to wait".

Il sistema sfrutta le immagini di Google Earth, il sistema di ricerca di strade e luoghi più famoso di tutto il mondo e alla fine di tutto potrete inviare una cartolina virtuale scritta e disegnata da voi, un po' allo stile albero del tempo.

Tutto sommato carino e da provare..

jueves, 16 de septiembre de 2010

Ana Torroja torna con una "SONRISA" :)



Lo scorso 14 settembre è uscito il nuovo album da solista di Ana Torroja.
Forse molti di voi non sanno chi cacchio sia, però qua in Spagna è molto famosa perchè era la Cantante dei Mecano, uno dei primi gruppi pop spagnoli degli anni '70. Sinceramente l'unica canzone che conosco di loro è Hijo de la Luna, anche perché non so se hanno fatto molto successo in Italia, ma soprattutto io a quei tempo manco ero nato, quindi mica posso sapere queste cose no?

La Torroja canta come solista dal 1997 e da quel momento ha pubblicato 5 album di cui l'ultimo si intitola Sonrisa, un titolo allegro e simpatico proprio come il singolo omonimo che lo precede. L'album arriva nei negozi dopo 7 anni di assenza dalle scene musicali della cantante, e dopo un grave incidente stradale avvenuto nel 2008 che a momenti la lasciava senza una gamba. Ana è però tornata con più forza che mai, ma soprattutto positiva al massimo e con tanta voglia di divertirsi e far divertire. Il primo singolo Sonrisa, è infatti una canzone allegra e simpatica, che sicuramente non farà ballare o non desterà gli urletti isterici delle ballerine del Borgo quando sentono la suoneria si Telephone di Lady Gaga, però a me personalmente mette tanta allegria :)


Il testo è molto semplice ma allo stesso tempo influisce sullo stato d'animo di chi l'ascolta (non sarà mica una stregoneria?!). Il ritornello dice infatti:

"Tengo una sonrisa para regalarte, 
tengo mil cartas de amor, y tengo 
todo el tiempo que perdí sin ver el sol. 
Tengo mil historias que quiero 
contarte escondidas en mi voz. 
No quiero dejar nada por sentir, 
ya sé quien soy."

Che in italiano suonerebbe così:

"Ho un sorriso da regalarti
ho mille lettere d'amore, ed ho
tutto il tempo che ho perso senza vedere il sole.
Ho molte storie che voglio
raccontarti nascoste nella mia voce.
Non voglio lasciare niente da sentire,
so già chi sono."

Insomma a me piace, MA (e diciamo che i ma sono un pò come l'herpes al labbro che se ne sta lì zitta zitta e poi zac, quando meno te l'aspetti, salta fuori) diciamo che l'album è un pò noioso. E io che mi aspettavo qualcosa di allegro, simpatico, proprio come Sonrisa e invece no: canzoni carine, testi belli, ma musicalmente il tutto è proprio lento e non è che ti fa sprizzare di gioia, quella gioia che solo si prova quando si indovinava quanti fagioli aveva la Carrà nel suo vasetto di vetro.
Ma vabbeh, sapete quindi cosa faccio? Continuo ad ascoltarmi il primo singolo in loop, almeno mi metto di buon umore, dato che oggi il tempo è orribile, nuvoloso e con pioggia... non sono potuto nemmeno andare in spiaggia a godermi degli ultimi raggi di sole estivo prima che l'autunno porti via tutti gli ombrelloni della spiaggia di Valencia.

Buon ascolto!!!

miércoles, 15 de septiembre de 2010

Perchè 2 U?

Eccoci qua!
Mi chiamo Gianmaria, encantado de conoceros, come si dice qua in Spagna, già perché in questo momento vivo a Valencia, tornando a noi, ho ** anni e Vanity Fair ha detto di me: "bello ma non bellissimo, bravo ma non bravissimo, è come se un mix di qualità medie avesse generato un cocktail esplosivo capace di stendere chiunque." Fico, no?¿

Comunque questo è il mio primo blog personale, anzi a dirla tutta il secondo (il primo vero e proprio era un orribile progetto dell'università che ho fatto con la mia carissima amica & ex compagna di corso Alessandra su due noiosissimi ricercatori Pavesi...), ma a parte il fatto che ho un ricordo vago di quel blog, annebiato dal fumo del tempo, non è di questo che volevo parlare.
In realtà volevo spiegare i motivi che mi hanno spinto ad aprire un blog e il perchè del suo strano nome (diciamo che come primo post non è dei più originali, ma è un obbligo che si sentono un pò tutti quelli che iniziano a cimentarsi in questo mondo di racconti digitali).

Il primo motivo è molto semplice, ovvero volevo trovare una risposta a una delle tante domande esistenziali che ogni tanto mi pongo, soprattutto nei momenti di catarsi astrologica e tra un oroscopo e l'altro di Paolo Fox, ovvero: Perché todo el mundo tiene un blog e io NO??
Il secondo motivo è invece perché finalmente anch'io potrò rispondere affermativamente a tutti coloro che mi chiedono: "Ma tu ce l'hai un blog?" e quando io gli rispondo di no, il loro sguardo mi fa sentire come se fossi uno dei tanti casi umani ospiti della d'Urso a Pomeriggio 5.

In ultimo volevo spiegare il titolo di questo blog: MUUY MIO, che in italiano significa "molto mio" (e non ci vuole un genio per capirlo eheh), ho voluto utilizzare una frase che diciamo continuamente io e andrés (il mio coinquilino qua di Valencia) per indicare qualcosa che ci piace particolarmente bene. Infatti questo blog parlerà di ME (argomento interessantissimo, ovviamente) e di tutto quello che mi piace o che mi passa per la mente in quel preciso momento, dalla musica ai film, dalle serie televisive alle ricette di cucina, dal mio taglio di capelli alla mia nuova maglietta, eheh.
Il titolo l'ho scritto con 2 u non perché non so come si scriva muy o perché mi sono sbagliato e me ne sia accorto solo ora, ma perché volevo in qualche modo far capire come queste parole vadano pronunciate, ovvero con un forte accento sulla U di muy, in modo tale che l'attenzione si concentri più sulla prima parola che non sulla seconda (non so perché, ma è più bello pronunciarlo così).

E questo è quanto. Spero di non avervi annoiato, ma soprattutto spero che col passare del tempo questo blog diventi sempre più figo e interessante.
Quindi... (ah, quanto mi piace la suspance che si crea con i puntini) al prossimo post.


Questo tipo qua in alto... è l'autore di questo blog!